La medicina più antica del mondo e i nuovi saperi
Quando si parla di Medicina Integrata in genere si pensa alle cosiddette "medicine alternative", le quali tendono ad essere contrapposte al modello biomedico dominante.
Invece, la Medicina Integrata non ripudia la medicina convenzionale "allopatica", quella cioè che fa esclusivo uso dei farmaci, ma semplicemente ne critica l'obiettivo primario, costituito dalla sola guarigione del corpo, inteso come elemento staccato dalla mente, attraverso l'uso di rigidi protocolli terapeutici generalizzato in tutto il mondo.
La Medicina Integrata, piuttosto, è una medicina delle scelte, una medicina "olistica" che vuole prendersi cura della persona nella sua interezza, e nella sua relazione con l'ambiente fisico e sociale in cui si trova a vivere. Essa prospetta un ventaglio di possibilità terapeutiche “integrate” tra loro che spaziano dalle cure farmacologiche classiche alle terapie che nascono da altri saperi. Come quello delle erbe, che appartengono alle origini della medicina del mondo e che hanno accompagnato nei secoli la storia dell’Uomo.
Dai Sumeri agli Egizi, attraverso la Grecia classica, la Roma imperiale e poi il Medioevo fino ai giorni nostri, le piante officinali sono la base della medicina. Già nel 2500 a. C. ne erano state censite e catalogate oltre 500 specie, con tutte le loro proprietà.
Sicuramente affascinante la relazione svolta con passione e grande maestria da Sandra Garzanti, naturista, fitopreparatrice e docente universitaria alla Statale di Milano, ospite del Soroptimist che, a questi temi ha dedicato la prima serata del ciclo “La medicina integrata, per conoscere le opportunità di terapia che ci possono portare all’essere sani”.
a sfida di oggi è dunque una sola, recuperare la conoscenza di questi elementi fondanti della medicina e integrarli al patrimonio delle conoscenze attuali. Ma soprattutto riconquistare la consapevolezza che la natura e l’uomo sono un tutt’uno, e che c’è una continua, assoluta corrispondenza tra gli elementi che li compongono.
